Disabilità e inclusione

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PI - Piano d'Inclusione ex PAI - Piano Annuale dell'Inclusione

Ogni alunno è portatore di una propria identità e cultura, di esperienze affettive, emotive e cognitive. Nel contesto scolastico egli entra in contatto con coetanei e adulti, sperimentando diversità di genere, di carattere, di stili di vita, mettendo a confronto le proprie potenzialità (abilità) e incapacità (disabilità) con quelle altrui. Nella valorizzazione delle differenze l’individualizzazione è questione riguardante tutti gli alunni, non solo gli alunni in difficoltà, come possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali. All’interno di questa cornice di riferimento, la scuola è chiamata a rispondere in modo puntuale e non approssimativo ai bisogni peculiari di quegli alunni la cui specificità richiede attenzioni particolari. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) vivono una situazione particolare che li ostacola nell’apprendimento e, talvolta, nella partecipazione alla vita sociale. Tali difficoltà possono essere globali e pervasive, specifiche, settoriali, gravi, severe, permanenti o transitorie. In questi casi i normali bisogni educativi che tutti gli alunni hanno (bisogno di sviluppare competenze, bisogno di appartenenza, di identità, di valorizzazione, di accettazione) si arricchiscono di qualcosa di particolare. Pertanto il bisogno educativo diviene “speciale”.
La scuola si occupa anche di questa tipologia di alunni, con l’obiettivo generale di garantire  alle fasce di alunni più fragili una didattica individualizzata o personalizzata. Le forme di personalizzazione vanno da semplici interventi di recupero, sostegno e integrazione degli apprendimenti, fino alla costruzione di una Programmazione Educativa Personalizzata (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

Il Decreto Legislativo n. 96/2019 denominato “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: «Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 015, n. 107», ha introdotto il Piano d’Inclusione, che ha sostituito il precedente PAI.

La norma ha introdotto:

  • l’utilizzo dei criteri dell’ICF;
  • l’entrata in funzione del Gruppo per l’Inclusione Territoriale, in riferimento all’assegnazione delle risorse per il sostegno;
  • la definizione delle misure di accompagnamento, per la formazione in servizio del personale scolastico.

ASSISTENTI ALLA COMUNICAZIONE

L’Assistente alla Comunicazione, figura professionale prevista dalla legge 104 del 05/02/1992, è un operatore socio-educativo con funzione di mediatore e facilitatore della comunicazionedell’apprendimento, dell’integrazione e della relazione tra lo studente con disabilità sensoriale, la famiglia, la scuola, la classe ed i servizi territoriali specialistici. 

L’Assistente alla Comunicazione, instaurando una relazione educativa, supporta l’alunno nel compito di accrescere e sviluppare le proprie potenzialità cognitive, relazionali e sociali attraverso l’esperienza dell’apprendimento. E' una delle figure professionali che, integrandosi con quelle della scuola, contribuisce a costruire ed a realizzare gli obiettivi del P.E.I..